martedì 7 marzo 2017

Scontro di civiltà: la Grecia affronta l'impero persiano


Le guerre persiane sono l'occasione per la Grecia di rafforzare il proprio profilo identitario e di sperimentare forme di cooperazione fra poleis inconcepibili in tempi ordinari, cioè in tempi non afflitti da gravissime e incombenti calamità. Per Atene le guerre persiane sono anche lo specchio in cui bearsi narcisisticamente della propria diversità (la democrazia), che ora pare a tutti la ragione profonda di una compattezza, di una determinazione senza paragoni, superiore anche a quella degli spartiati.
Ma c'è un'altra chiave di lettura possibile: le guerre persiane sono in fondo la chiusura di un ciclo di coesistenza pacifica tra civiltà, di un tempo di crescita fondata sul reciproco scambio di merci, persone, idee, di proficua contaminazione fra popoli. E l'inizio di una storia di diffidenza, sospetto, rivalità fra Oriente e Occidente. Una storia lontana che giunge fino a noi...

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1 commento:

  1. Ecco subito una prima precisazione a chi mi faceva presente l'esistenza di reperti archeologici di Mileto al museo Pergamon di Berlino. In realtà, come ho potuto verificare, si tratta di una porta del mercato molto più tarda rispetto agli eventi delle guerre persiane: risale al 120 a.C., cioè quando erano trascorsi 370 anni da quei fatti. Sono dunque manufatti di età romana e non greca. Avanzate un'altra risposta, riguardo all'esistenza di reperti archeologici riconducibili alla battaglia delle Termopili, ma... tra qualche giorno!

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