mercoledì 18 aprile 2018

12 - Roma brucia! Nel tempo della decadenza


Sack of Rome by the Visigoths on 24 August 410 by JN Sylvestre 1890.jpg
Quando finisce l'età antica?  A scuola ci hanno insegnato che l'evento discrimine fra l'Antichità e il Medioevo è la caduta dell'Impero Romano d'Occidente e che questo crollo è avvenuto in un anno preciso, il 476. Se esaminiamo più da vicino l'affascinante epoca del Tardo Antico, ci rendiamo però conto di quanto questa affermazione sia arbitraria. In realtà c'è tutto un mondo che sotterraneamente cambia, anno dopo anno, riforma dopo riforma, con momenti di brusca accelerazione e momenti di tranquillizzante stasi, e a volte, neanche tanto raramente, con illusori tentativi di inversione di marcia e di ritorno al passato. Ma tutto lentamente sta scivolando: il volto dell'impero si contrae in una smorfia che alla fine lo rende irriconoscibile.
Il Medioevo comincia già durante la crisi del III secolo, quando i Romani scongiurano la distruzione della loro civiltà affidandosi ad un esercito sempre più spesso composto da soldati dai nomi strani ed impronunciabili: combattere i barbari opponendo loro altri barbari. La politica della massima apertura funziona per più di un secolo: essa si fonda sulla convinzione che integrare nella 'felicità romana' sia meglio che sterminare. Ma un massiccio afflusso di genti straniere non è privo di conseguenze.
Il Medioevo comincia anche quando l'Impero rinuncia a garantire mobilità sociale e prospettive di arricchimento, legando i sudditi e i loro figli al mestiere che esercitano - fabbri, contadini, artigiani - su cui gravano imposte sempre più esose. Per questa strada si giungerà alla servitù della gleba.
Il Medioevo inizia anche con la distruzione dei templi e la proclamazione del cristianesimo come religione di Stato, con il corollario violento dell'intolleranza religiosa e della lotta all'eresia, sconosciute al mondo antico. Pellegrinaggi e culto delle reliquie sono un altro lascito del Tardo Antico.
Quando si diffonde la notizia che Roma brucia, molti si convincono che il mondo stesso finirà fra le volute di fumo delle macerie incenerite e che le oscure profezie bibliche si stanno realizzando. Ma ad essere sinceri nel 476 non succede niente che non sia accaduto prima centinaia di volte: un militare barbaro, Odoacre, esautora con le armi un imperatore, e si sostituisce ad esso. Solo che questa volta non c'è più un impero da governare. Deposta l'ipocrisia, non resta che inviare le insegne del potere di Roma a Costantinopoli ed accontentarsi del titolo di rex: Roma era caduta già senza quasi fare rumore...
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