giovedì 16 maggio 2024

6.8 - A passo allegro verso la catastrofe: come ci siamo caduti. Di nuovo.


 

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C’è stato un tempo in cui l’Europa si illudeva che la guerra del 1918 fosse l’ultima. Un tempo in cui le democrazie firmavano trattati convinte di scrivere la pace, e invece tracciavano la mappa del rancore. In quella Germania umiliata e spezzata, si muoveva un uomo qualunque, uno tra milioni. Ma anche uno solo può cambiare la storia.

In questa lezione seguiamo la parabola vertiginosa di Adolf Hitler, dalla culla alla cancelleria, dai fallimenti come artista alla trincea, dalle birrerie di Monaco alla conquista del potere. Assistiamo alla nascita del nazionalsocialismo, alla costruzione di un partito che promette riscatto e semina violenza, alla creazione delle SA, delle SS, dei simboli e delle parole d’ordine che avrebbero avvelenato un intero popolo.

Ripercorriamo l’illusione di Weimar, la crisi del ’29, i roghi dei libri e del Parlamento, la presa del potere “per via legale” che annienta ogni libertà. E poi, il riarmo, le annessioni, le parate, la propaganda, il culto della razza, fino alla Notte dei Cristalli e ai patti che aprono la strada alla guerra.

Tutto questo accade nel cuore della civiltà europea. Con il consenso, con l’indifferenza, con la paura. La domanda non è solo “come è stato possibile”, ma perché nessuno ha fermato l’abisso mentre ancora si poteva.

Questa non è solo una storia tedesca. È una storia che ci riguarda. Perché ci mostra quanto sia facile credere in chi promette grandezza, e quanto sia difficile accorgersi che ci sta conducendo, passo dopo passo, verso la catastrofe.

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